Come aprire e avviare un blog

Se ti stai chiedendo come aprire un blog, significa che hai già intuito lo scopo principale di questo passo: la possibilità di guadagnare, sfruttando al contempo una tua passione o comunque un campo nel quale ti reputi esperto. Si tratta di una missione tecnicamente non complessa, sempre se ci si limita alla questione della mera apertura di un blog.

Arrivare a guadagnare con la tua “creatura”, difatti, è un’operazione che richiede tempo, energie e tanta, tanta pazienza. Di contro, tutti possono ottenere un guadagno tramite un blog ben fatto, sebbene si tratti – come detto – di un mondo da approcciare con grande attenzione e studio.

Pronto per iniziare questo viaggio?

Perché aprire un blog

Prima di vedere come aprire un blog, è bene che tu parta da una serie di certezze, utili per darti quel fondamentale stimolo per andare avanti. Questo per via del fatto che, lungo il tuo tragitto online, ti imbatterai sicuramente in difficoltà e in momenti di sconforto.

Aprendo un blog con cognizione di causa, e dunque avendo chiari i tuoi obiettivi, troverai le forze per non mollare e per proseguire con questo importante investimento. In primo luogo, un blog è uno strumento comunicativo utilissimo per fornire delle informazioni agli altri utenti.

La condivisione e la partecipazione possono garantirti una serie di stimoli fondamentali per il prosieguo di questo viaggio: si parla dal punto di vista umano e da quello della tua autostima, perché non c’è nulla di più gratificante del sapere di essere letti e ascoltati.

È chiaro che un blog, oggi, non lo si crea solo per raggiungere questo obiettivo. C’è chi lo fa, naturalmente, e non è sbagliato limitarsi alla mera comunicazione. Viceversa si tratta di un obiettivo limitato e fine a se stesso, se non viene accompagnato da un secondo obiettivo più concreto e materiale: ovvero l’intenzione di guadagnare con un blog.

Potrà sembrare un discorso veniale, ma non c’è nulla di male nel prendere una tua passione e nel monetizzarla scrivendo di essa su Internet. Qui, però, va fatta una premessa: passione e obiettivo economico devono andare di pari passo, perché il secondo è inutile senza la prima. In sintesi, se non sei un vero esperto di una materia, è molto difficile che riuscirai a cavarne fuori un guadagno. Questo perché non avrai nulla di nuovo da aggiungere alla mole di informazioni che già affogano il web.

Ricordati sempre che il blog deve trasmettere un valore concreto all’utente che legge i tuoi articoli: è una questione di brand, ma anche di traffico agli occhi di Google. L’utente di oggi sa riconoscere i “bidoni” dai blog di valore, dunque ci mette pochissimo tempo per lasciarti in tredici, dopo aver annusato il tentativo di prenderlo in giro.

Ecco perché alla passione e al guadagno deve unirsi un terzo elemento: la volontà di istruire i tuoi lettori.

Come aprire un blog

L’apertura di un blog è una questione meramente tecnica, che richiede lo studio di una serie di linee guida precise, che non cambiano mai. Nella fattispecie, si tratta di quattro elementi determinanti, che poi rappresentano anche l’ordine degli step da seguire. Si parla del dominio, dell’hosting, del CMS e del template: aspetti che noi analizzeremo uno per uno.

Dominio

Chiarirti cos’è il dominio è questione di pochi secondi, dato che sicuramente saprai bene o male di cosa si tratta. In pratica, il dominio è l’indirizzo virtuale che conduce il visitatore all’interno del tuo blog: un po’ come accade con gli indirizzi delle case, è unico e non può essere replicato da nessun altro sito.

Per farti un esempio concreto, il nostro dominio www.scontista.com (blog dedicato al risparmio), è frutto di una scelta che abbiamo fatto in termini di marchio. Qui è bene approfondire il discorso relativo al brand: il nome a dominio finirà per rappresentare l’essenza del tuo blog, dunque cambiarlo in futuro potrebbe spiazzare i tuoi lettori e provocare danni al posizionamento su Google.

Di conseguenza, devi sceglierlo adottando una strategia sul lungo termine, e cercando qualcosa di creativo e in grado di incarnare il tuo blog. Il dominio può essere acquistato singolarmente, oppure durante la procedura di acquisto dello spazio hosting.

Hosting

Ti ricordi quando ti abbiamo spiegato che il dominio è un po’ come l’indirizzo di casa tua? L’hosting, invece, rappresenta il terreno sul quale erigerai la casa. Ciò vuol dire che si parla dello spazio fisico che andrà ad ospitare i contenuti, i file e le pagine del tuo blog. Questo spazio si trova situato su server esterni appartenenti alle società di settore, note appunto come servizi di hosting. Le suddette aziende ti mettono a disposizione i loro server, dietro pagamento di un abbonamento a pacchetto che può essere mensile, annuale e via discorrendo. Ogni pacchetto ha un suo costo, che si alza in base alla potenza del server, e ad altri fattori come la capacità di traffico mensile. Diciamo che con 4 euro al mese puoi portarti a casa ottimi servizi come SiteGround.

Devi pagare per forza? Il nostro consiglio è di investire immediatamente in un hosting a pagamento, per via della sua qualità e per non dover cambiare hosting in futuro: una scelta che potrebbe causarti non pochi problemi logistici.

Di contro, sappi che hai anche la possibilità di ottenere uno spazio hosting gratuito, sfruttando servizi come Altervista. Purtroppo, nella maggior parte dei casi, dovrai accontentarti di un dominio di terzo livello (esempio: mioblog.altervista.it). Al contrario, con un servizio hosting a pagamento, potrai registrare un dominio di secondo livello (esempio: mioblog.it).

Considera che i servizi free sono molto limitati, soprattutto in termini di traffico e di opzioni di guadagno. Ciò vuol dire che, in futuro, dovrai obbligatoriamente abbandonarli per passare a quello professionale. Perché non farlo subito, visto che il costo è decisamente abbordabile?

È anche una questione di credibilità: se vuoi importi come esperto del settore, dovrai dire al cliente che lo sei sin dal tuo indirizzo a dominio. Inoltre, se hai l’obiettivo di monetizzare quel blog, con un hosting gratis non otterrai mai il controllo totale sui metodi di guadagno. Queste opzioni sono molto lente nei caricamenti delle pagine: un fattore che Google ritiene deleterio, quindi avrai non pochi guai anche in termini di posizionamento. Infine, sappi che registrarsi presso un hosting e gestire tutte le sue funzioni, oggi, è davvero semplice. Un’interfaccia di controllo come cPanel, difatti, si adatta anche agli inesperti.

CMS (Content Management System)

Il dominio è l’indirizzo, l’hosting è il terreno sul quale costruire la casa, e il CMS è la tua cassetta degli attrezzi. Si parla, non a caso, di un software che oggi consente a tutti di creare un sito web nel giro di pochi minuti. Il tutto senza conoscere alcun linguaggio di programmazione, e senza dover scrivere una sola riga di codice. Questi programmi sono noti come CMS (Content Management System), e vanno installati sullo spazio hosting: non preoccuparti, perché servizi come SiteGround ti consentono di farlo con una procedura automatica.

Qual è il miglior CMS su piazza? Senza ombra di dubbio WordPress, gratuito ed estremamente professionale.

Template

Proseguire con le metafore è il modo migliore per chiarirti come aprire un blog, e qual è il significato dei vari termini ad esso connessi. Il quarto elemento, ovvero il template, può essere ancora una volta spiegato grazie alle figure retoriche.

Nello specifico, si parla del design della tua casa: ovvero come l’utente la percepisce, quando andrà a visitarla. Dunque ci si trova di fronte alla veste grafica del tuo blog, la quale andrà a rappresentare un elemento determinante per una questione di brand, di usabilità e di posizionamento.

Si inizia col dire che il template può essere scelto gratuitamente sui CMS, anche se spesso conviene investire una piccola cifra per acquistarne uno a pagamento.

Conviene per una questione di sicurezza e di professionalità, perché quelli a pagamento vengono sempre aggiornati e sono decisamente più facili da personalizzare. In sintesi, con un template gratuito rischierai di presentare l’ennesimo clone della solita struttura grafica, già scelta da milioni di blogger. Se sei alla ricerca di un template gradevole, puoi acquistarne uno su siti come ThemeForest.

Quanto costa aprire un blog

Il blog è una “casa” particolarmente economica, perché i costi di questo investimento sono davvero bassi. Spenderai ovviamente per il servizio di hosting, che di solito richiede una cifra intorno ai 70 euro annui. Il dominio, se acquistato tramite questi servizi, è del tutto gratuito.

La seconda voce di spesa riguarda il già citato template, il cui costo può andare dai 40 ai 70 euro. WordPress, invece, non richiede la spesa di un centesimo di euro. Come puoi vedere, si tratta di un investimento quasi a costo zero, al quale però potrebbero andare ad aggiungersi altre spese extra.

Ad esempio i plugin, ovvero le componenti accessorie da installare sul CMS, oppure tools come il Genesis Framework per creare siti da zero su WordPress.

Infine, non dimenticarti che il tuo blog dovrà anche ospitare delle foto: conviene sempre acquistarle su servizi come Shutterstock, per evitare problemi con il diritto d’autore e con le licenze per uso commerciale. In sintesi, cerca di evitare Google Immagini.

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